Introduzione al pozzo di Osiride
Nel maggio 1998, durante una conferenza organizzata dal giornalista americano Art Bell, Zahi Hawass annuncia una nuova esaltante scoperta a Giza, fornendo in successive occasioni (conferenze, interviste) sempre più dettagli sul cosiddetto pozzo di Osiride, a cui ho fatto cenno in conclusione dell’articolo L’altra Europa (parte seconda).
Non si trattò di una scoperta. Il sito, in effetti, era noto almeno dagli anni 1934-‘35, quando fu quasi completamente esplorato dal grande archeologo egiziano Selim Hassan. Hawass, tuttavia, non ne fa menzione. Oltre a ciò, troviamo un riferimento inequivocabile al pozzo di Osiride in alcuni documenti risalenti agli anni 1950, documenti di cui si è parlato nei precedenti articoli dedicati al libro L’altra Europa scritto da Paolo Rumor, da Giorgio Galli e dal sottoscritto.
I documenti di Rumor descrivono un ambiente sotterraneo, nel sottosuolo di Giza, dalla conformazione molto simile a quella del livello più profondo del pozzo di Osiride; inoltre, a tale ambiente è riferita una particolare designazione che acquista significato solo alla luce di un dettaglio che non poteva essere noto quando quei documenti furono consegnati nelle mani di Giacomo Rumor (vedi articolo L’altra Europa – Quale unificazione?). Insomma, ce n’è abbastanza per dubitare che le cose siano andate proprio esattamente come ci è stato ufficialmente rivelato.
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